Vendere su marketplace conviene davvero?

Trai più noti player del settore e-commerce su scala globale , Amazon, eBay, Alibaba, AliExpress e i vari marketplace offrono indubbie opportunità sia per venditori che per acquirenti. Ma anche qualche insidia

Questo articolo desidera offrire uno spunto di riflessione per tutti coloro che sono attanagliati da un dubbio: vendere su marketplace conviene davvero?

Vendere su marketplace: i vantaggi

Decidere di affiliarsi a un marketplace significa dotarsi di una cassa di risonanza dall’enorme potenziale e senza alcun limite territoriale. Un aspetto che con i suoi indiscutibili vantaggi fa gola a molti venditori online:

  • Visibilità nazionale e internazionale;
  • Piattaforma semplice da usare in cui è possibile caricare con facilità il proprio catalogo prodotti;
  • Nessuna preoccupazione legata a hosting, domini, aggiornamenti di sistema;
  • Nessuno sforzo particolare per crearti la tua brand reputation: i processi di vendita dei marketplace sono già ampiamente collaudati, e a te non resta che concentrarti sull’offerta di un buon prodotto a un prezzo ritenuto accettabile dalla comunità;
  • Possibilità di sfruttare il servizio di logistica integrato (vedi il caso Amazon), delegando al marketplace la gestione delle spedizioni;
  • Questione pagamenti a carico della piattaforma e per te incassi sicuri.

Ci fermiamo qui: non è già sufficientemente fantastico?


Vendere online con Amazon, eBay & soci: attenzione…

Ma non è tutto oro quello che luccica. Vendere su queste piattaforme ha anche aspetti controproducenti:

  • FEE e tariffe: vendere su Amazon attualmente costa € 39 al mese (account pro per chi vende grandi quantità) + percentuali su ogni vendita,. È la cosiddetta “commissione di segnalazione” con una percentuale variabile dal 6% al 20% a seconda della categoria del prodotto. Quanto costa vendere su Amazon: i dettagli;
  • Guerra dei prezzi: entrare nel circuito Amazon o eBay significa addentrarsi in un pericoloso tracciato di guerra dei prezzi. Un vortice da cui poi non si esce più e che spinge continuamente verso il ribasso: proprio ciò che solitamente le aziende cercano di evitare;
  • Ulteriori costi per sponsorizzazioni: comparire in cima alla lista dei risultati? Certamente: basta pagare! Proprio come Google, queste piattaforme lasciano uno spazio per il flusso organico. Ma se vuoi essere messo in evidenza devi avviare una campagna, con conseguenti tariffe aggiuntive;
  • Pagamenti non contestuali alla vendita: incassi alla vendita? Non è così purtroppo. Ogni azienda ha regole diverse: Amazon ad esempio effettua un bonifico cumulativo ogni 15 giorni.

Un altro aspetto davvero poco pratico è che con i marketplace non hai il controllo della situazione. Magari all’inizio non ci farai molto caso, ma alla lunga questo potrebbe pesare: sarai “vittima” inerme di ogni capriccio della piattaforma, e ogni suo cambiamento di regole o algoritmo si ripercuoterà anche su di te. 


Pensiamo a Facebook: negli anni ha perseguito la logica di penalizzare sempre più le pagine aziendali, riducendo la loro visibilità organica così da spingerle a investire in sponsorizzazioni. Pochi euro per te e milioni di incasso per loro: c’è ragione di credere che questa sia la direzione preferita nell’immediato futuro.


In sintesi: trova la tua strada

La nostra opinione? Se opportuno e se confermato dalle analisi di mercato, ok per crearsi la propria vetrina su Amazon, eBay, Alibaba. Tuttavia è innanzitutto necessario crearsi una propria identità e imparare a non dipendere da questi giganti. Ciò che suggeriamo è di strutturarsi in modo autonomo con un proprio e-commerce performante, e da lì valutare di allargarsi affiliandosi ai marketplace.

Se pensi di vendere sui marketplace, organizzati sin dall’inizio per farlo con semplicità. Noi crediamo molto in Shopify, piattaforma e-commerce innovativa con integrata una funzionalità che permette di vendere su più canali contemporaneamente gestendo tutto dal backend del sito. Scopri maggiori informazioni sulla cross canalità di Shopify.